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Mi presento e faccio chiarezza su cosa è la consulenza d’immagine.

Il Consulente d’Immagine è un professionista a cui ci si affida con lo scopo di migliorare, elevare e potenziare la propria comunicazione personale e professionale attraverso l’immagine, ovvero il modo in cui ci presentiamo al mondo. Attraverso i colori che usiamo, lo stile e le forme dei nostri abiti, il modo in cui acconciamo i capelli e quello in cui ci trucchiamo (ma anche come ci esprimiamo attraverso la comunicazione verbale e non), suscitiamo nell’altro emozioni e sensazioni ed in pochi secondi lo portiamo a formarsi una prima impressione su chi siamo. Ci vuole pochissimo (circa 7 secondi) e non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione. L’immagine con cui ci affacciamo al mondo non è, quindi, una questione di mera apparenza, ma è uno strumento potente capace di aiutarci a comunicare noi stessi e a raggiungere i nostri obiettivi.

Ognuno di noi gioca un ruolo nella società e l’immagine che scegliamo di mostrare è una parte fondamentale di questo racconto: può celare il nostro vero io oppure esaltarlo. Il Consulente d’Immagine non è uno stilista, che veste un ideale, né uno stylist, che deve creare un’immagine vendibile, è più come un costumista che aiuta il personaggio (nel nostro caso l’individuo) a prendere vita considerando gli obiettivi del racconto, la sua psicologia e li inserisce in un contesto.

La Consulenza d’Immagine, nell’accezione più olistica del termine, parte infatti sempre dall’indagine su quelli che sono gli obiettivi del Cliente. Possono essere obiettivi lavorativi, come per esempio aver ricevuto una promozione e aver bisogno di dimostrarsi autorevole, oppure personali, come una trasformazione corporea o di stile di vita. Oppure, semplicemente, sentire il bisogno di fare qualcosa per sé stessi. Gli obiettivi, le difficoltà ed i desideri del cliente dovranno essere poi considerati in un contesto sociale, economico e professionale. Questo è il punto di partenza fondamentale, ed imprescindibile, per creare un’immagine efficace.

L’abito fa il monaco. Se il tuo obiettivo è presentarti come un monaco, che tu lo sia o no.

L’immagine comunica sempre qualcosa. Uno dei primi assiomi che si imparano in ogni corso di comunicazione è che non si può non comunicare. Anche quando scegli di non farlo, stai comunicando qualcosa. Anche quando pensi di non avere alcun interesse per come sei vestito o pettinato, stai comunicando qualcosa. Mi viene in mente, a questo proposito Al Pacino, che ne L’Avvocato del Diavolo ad un certo punto dice “Così nessuno mi vede arrivare”: il Diavolo sceglie di essere insignificante, di non mostrare tutta la sua potenza, per perseguire un preciso obiettivo ed essere, di fatto, ancor più pericoloso.

Un po’ di storia

Visto che mi piace partire dal principio, non poteva mancare un accenno alla storia di questa professione. Molto spesso nell’arte e nella storia i potenti hanno usato la loro immagine per dimostrare potere e ricchezza anche quando, di fatto, non ne erano provvisti. Niente di nuovo quindi, l’importanza della comunicazione attraverso l’immagine non è una novità, possiamo dire che è vecchia quando il mondo.

Un esempio su tutti Elizabeth I “the Virgin Queen, figlia di Henry VIII e Anne Boleyn. Invece di garantire la stabilità della nazione attraverso matrimonio e discendenza, Elizabeth afferma la sua autorità astraendosi, togliendo umanità dalla sua immagine, irrigidendo il suo abbigliamento e trasformandosi in un’icona (elementi simbolici nell’abbigliamento e rimandi iconografici all’arte sacra sono presenti in tutti i suoi numerosi ritratti). Madre devota della nazione, Elizabeth ha fatto della sua immagine uno strumento per rinforzare il suo potere politico.

Le origine della consulenza d’immagine moderna, come la intendiamo noi, vengono però fatte risalire al 1975 con la pubblicazione del libro Dress for Success di John T. Molloy, da cui nasce il concetto di power dressing in cui l’abito maschile diventa una sorta di divisa professionale. Grande fenomeno degli anni ‘80, soprattutto grazie alla visione di Giorgio Armani, il power dressing sa di emancipazione femminile ma era legato principalmente all’ambito professionale, che sicuramente trae un grande beneficio da un’immagine ben curata (basti pensare alla differenza che può fare ad un colloquio, durante una presentazione o con dei clienti).

Oggi la Consulenza d’Immagine è una disciplina, un servizio di cui possono beneficiare tutti e, se fatta a dovere, è un vero e proprio viaggio, un cammino approfondito, e spesso sfidante, in cui il Consulente diventa una guida e un supporto ad una trasformazione profonda e duratura.

Perchè ho scelto questa professione?

Ho sempre amato i colori, gli abiti ed il teatro. Da bambina ero ossessionata dagli abiti: raccoglievo ritagli di giornale, guardavo tutte le sfilate e disegnavo in continuazione. Alla fine del liceo tutto è cambiato e ho pensato che la mia strada fosse nel teatro, ma la moda continuava a tirarmi a sé, prima timidamente poi in maniera più prepotente. Alla fine mi sono laureata con una tesi nel design degli accessori e ho conseguito un master in fashion design. Volendo rimanere a Roma (per amore e solo per amore), mi sono ritrovata a lavorare nel marketing e ho scoperto un mondo diverso, dove la creatività poteva comunque essere esercitata e dimostrarsi uno strumento strategico.

Un giorno ho aiutato un’amica a risistemare l’armadio e a fare degli acquisti perché aveva avuto un una promozione. Vedere la sua soddisfazione a lavoro completato mi ha scaldato il cuore, in quel momento ho capito che quella soddisfazione, quella gioia generata dall’aiutare le persone a raggiungere il loro obiettivo, era ciò che volevo dal mio lavoro.

Ed eccomi qui.

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